La diga dentale in gomma


Si sa, in odontoiatria, tra ponti, dighe e altre opere dell’ingegno umano, si rischia di fare una gran confusione. E infatti, nonostante sia una soluzione molto utile e soprattutto sicura, la diga dentale non è ancora molto conosciuta tra i pazienti e non tutti i dentisti se ne servono. Facciamo un po’ di chiarezza sull’argomento.

Che cos’è la diga in gomma?

La diga in gomma non è altro che un foglio di lattice che, una volta predisposto e applicato, avvolge e isola il dente o i denti sui quali il dentista dovrà intervenire. Questa sorta di mascherina o telino permette al dentista di lavorare in modo più ordinato e comodo, favorendo anche il comfort del paziente. Inoltre, isolando l’aera di intervento, la diga preserva le parti esposte da contaminazioni batteriche, umidità e saliva. Nei pazienti allergici, il lattice di cui normalmente la diga è costituita può essere sostituito con soluzioni in nitrile o in altri materiali anallergici.

Diga dentale, diga in gomma, dental dam, dental gum: che differenza c’è?

Non c’è alcuna differenza, sono solo diversi modi di chiamare la stessa soluzione. Pur essendosi diffusa su larga scala solo negli ultimi anni, i primi esemplari di diga furono messi a punto già a fine ’800. Correva l’anno 1864, quando il Dr. Sanford Christie Barnum, dentista della contea di Sullivan nello stato di New York, non riuscendo a operare un paziente a causa dell’eccessiva salivazione, decise di semplificare le cose, ritagliando un quadratino dal telo di protezione, forandolo e applicandolo sul dente che stava trattando. Era stata inventata la diga dentale.

A cosa serve e quando si usa la diga dentale?

La diga dentale è utilizzata nello svolgimento di tutte le cure odontoiatriche in cui è necessario isolare uno o più denti dal resto del cavo orale. Isolando il dente (o i denti), la diga crea infatti un’efficace barriera dal resto della bocca del paziente. In generale i trattamenti che più richiedono questa soluzione sono l’odontoiatria conservativa, ossia quella branca dell’odontoiatria che si occupa di curare, ricostruire e conservare il dente, e l’endodonzia che riguarda la cura della parte interna del dente.

Quali sono i vantaggi per il dentista?

Eliminando la saliva nella zona operatoria, la diga permette dal dentista di avere una visione migliore dell’area di lavoro e dei dettagli dei denti, dando così la possibilità al dentista di operare in modo più preciso e con maggiore concentrazione e tranquillità. Inoltre, nel caso di una devitalizzazione e ricostruzione, la diga permette al dente di rimanere asciutto, garantendo una corretta pulizia canalare e una migliore adesione delle resine (idroattive) usate per le otturazioni.

Quali sono i vantaggi per il paziente?

I vantaggi sono diversi, primo fra tutti il controllo della contaminazione di batteri proveniente dal cavo orale verso la parte operata. La diga previene inoltre la diffusione delle infezioni trasmesse per via aerea e nebulizzazione rendendo più sicuro il rapporto Medico-Paziente. Oltre ai vantaggi medico-sanitari, la diga assicura al paziente un maggior comfort e evitandogli di ingerire detriti, residui di materiali e sostanze chimiche usate nella terapia. Isolando l’area di intervento, impedisce che la lingua e altri tessuti molli possano entrare in contatto con strumenti e sostanze dannose.

 

Nonostante una diffidenza iniziale del paziente verso questa soluzione, è chiaro che i benefici dell’utilizzo della diga in gomma sono numerosi e importanti, tanto che la diga in gomma fa parte delle raccomandazioni cliniche in odontoiatria, pubblicate dal Ministero della Salute, che prevedono che le “procedure di trattamento endodontico devono essere effettuate con tecniche asettiche e con adeguato isolamento del campo operatorio al fine di prevenire la contaminazione salivare e batterica dell’elemento dentario in trattamento”.